Attivazione mentale. Da metodologia sconosciuta è diventata in pochissimo tempo una moda cinofila. Ma di cosa si tratta esattamente? Vediamo di fare un po’ di chiarezza su questo metodo per stimolare l’acquisizione di nuove abilità da parte del cane e per “stancarlo” impegnandolo mentalmente quando non si ha la possibilità di farlo fisicamente.

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Che cos’è l’attivazione mentale?
In pratica consiste nel proporre al cane uno o più giochi, quiz, “rompicapo” che lui dovrà risolvere DA SOLO (questo è fondamentale) per ottenere una gratificazione (quasi sempre cibo, nascosto all’interno del giochino).
Si parte sempre da problemi semplicissimi (il più classico è il boccone nascosto sotto un bicchierino di carta) e si arriva gradualmente a giochi davvero complessi.

**A cosa serve?
**Nonostante sembrino un po’ una cosa da “cani da circo”, i giochi di attivazione mentale possono essere utilissimi: impegnano il cane mentalmente, sviluppando le sue capacità di ragionamento, il suo autocontrollo e la sua autostima, e aiutano a stancare cani iperattivi o cani costretti, per un motivo o per l’altro, a un periodo di forzata sedentarietà (per esempio dopo un intervento chirurgico).

Il cane,  ragionando ed impegnandosi nella soluzione, si stanca letteralmente: brucia energia, proprio come succede agli umani. Presumo che tutti ricordino il senso di spossatezza che si prova dopo aver studiato intensamente per un esame importante: ci si sente sfiniti, anche se in realtà si è stati seduti su una sedia. Quando, però, si ha anche la consapevolezza di aver imparato perfettamente la materia, alla stanchezza si accompagna un senso di appagamento e di rilassamento che ci fa sentire davvero bene. Questo è lo stesso scopo che i giochi di attivazione tendono a far raggiungere al cane.

Qualcuno ritiene che lo stress causato dai giochi sia un fattore “negativo”, mentre è l’esatto contrario: è vero che il cane si stressa quando non è ancora arrivato alla soluzione, ma impara anche a gestire questo stress, ad autocontrollarsi. Per un animale molto istintivo come il cane, imparare l’autocontrollo è una cosa fondamentale, che gli sarà preziosa nei rapporti sociali, nell’attività sportiva e in ogni altro momento della sua vita.

A cosa non serve?
Certamente non serve a “tenere impegnato il cane mentre noi abbiamo altro da fare”: il padrone deve essere sempre presente
 quando il cane si impegna nel gioco.

L’attivazione mentale non serve neppure a sostituire la passeggiata quando piove o quando non abbiamo voglia di uscire: perché la passeggiata implica tutta una serie di vantaggi (l’aria fresca, i  rapporti sociali ecc.) che un giochino non può assolutamente dare.

Ricordate anche che l’attivazione mentale non è un qualsiasi giochino fatto in casa col cane facendogli cercare del cibo: è uno strumento preciso per ottenere precisi risultati. Questo non significa che “tutti i i giochini fatti in casa col cane” non possano avere la loro utilità (a volte anche il semplice scopo ludico è già importante, specie quando serve a creare un miglior rapporto umano-cane), però non si deve fare un calderone unico.

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