L’obbedienza a questo comando ci consente di “salvarlo” da un pericolo improvviso e di evitare che faccia un danno: deve essere usato quando il cane sta per compiere l’azione, ma non l’ha ancora compiuta. Attenzione a non impartirlo troppo presto, cioè quando l’azione che in quel momento sta compiendo il cane non ha ancora nulla di sbagliato

Quando si chiede al cane di smettere di attuare un’azione che riteniamo sbagliata usando il comando “NO”, occorre impartire immediatamente anche un comando alternativo: in questo modo si indirizza il cane verso una nuova direzione di comportamento (ad esempio: il cane sta per attraversare la strada, viene fermato con il “NO” e viene richiamato accanto al proprietario con il comando “VIENI” o “SEDUTO”). L’esecuzione di questo secondo comando va sempre premiata.

In genere si preferisce utilizzare la parola “NO” (o “stop”) perché per noi umani ha un significato adatto al comando che intendiamo impartire. Ma, chiaramente, per il cane non ha importanza quale parola scegliamo di associare al comando, l’importante è che sia sempre la stessa e che sia usata con una postura ed un atteggiamento sempre coerente.