Il cane di San Bernardo, gigante assoluto della sua specie, è una razza canina tra le più conosciute al mondo.

Storia

Spesso, per ricostruire le origini della razza, si fa riferimento ai grossi mastini che le legioni romane lasciavano con le truppe destinate a presidiare i punti strategici sulle grandi vie di comunicazione. Pare abbastanza probabile che questa possa essere l’origine dei cani di San Bernardo e dei grandi Bovari diffusi in vari Cantoni svizzeri, ma la prima testimonianza certa della presenza di tali cani al Colle San Bernardo risale alla seconda metà del ‘600.

La denominazione Cane di San Bernardo venne poi adottata per la prima volta nel 1862, in occasione di un’esposizione cinofila presso Birmingham, e si iniziò ad usare universalmente verso il 1880. La stesura del primo standard di razza risale al 1887.

La razza si diffuse velocemente in tutta Europa, e nei primi anni del XX vide già alcune deviazioni rispetto alla tipologia originale. La II guerra mondiale arrecò gravi danni a questa, come a molte altre razze. Il recupero del cane di San Bernardo, in una chiave di bellezza funzionale e zootecnica, deve molto all’opera del grande cinologo italiano Antonio Morsiani, importante allevatore e studioso della razza che, con il suo Allevamento del Soccorso (fondato nel 1939), contribuì in modo determinante alla salvezza ed alla rinascita morfologica e funzionale del San Bernardo nel dopoguerra in Italia ed in Europa.

Carattere

Come tutti i molossoidi è sempre molto attaccato al proprio padrone (con il quale resta cucciolo per tutta la vita) e a coloro che considera amici, particolarmente ai bambini con i quali ha un ottimo rapporto, inoltre è un cane molto socievole, con una forte personalità. È un cane noto per il suo carattere equilibrato.

Determinato, pronto alla guardia e al controllo del territorio (senza per questo essere mai aggressivo con l’uomo avendo praticamente cancellato con la selezione multisecolare l’istinto predatorio), è dotato di una struttura estremamente poderosa (i maschi possono superare anche i 100 kg), ed è perciò in grado di essere un valido cane da guardia ed avvisatore con fulminea percezione del pericolo e ottima reattività nervosa.

Ancora oggi, se addestrato, può svolgere al meglio i suoi antichi compiti di cane da soccorso in montagna. La sua resistenza al freddo ed alla fatica in altitudine sono proverbiali. Eccellente anche come cane da catastrofe e per la “pet-therapy”.

Curiosità

Il più grande cane di San Bernardo di tutti i tempi (vissuto fra il 1880 e il 1890 in Inghilterra), si chiamava “Lord Bute” e pare misurasse 109 cm al garrese con un peso di ben 112 kg. In Italia, negli anni ’60, un gigantesco San Bernardo chiamato “Mischa” raggiunse il peso di 118 kg con un’altezza superiore ai 90 cm al garrese, visse più di 15 anni senza problemi. Sempre in Italia, nei primi anni ’90, un altro gigantesco maschio di nome “Sando”, raggiunse i 103 cm al garrese con un peso superiore ai 115 kg.

Il San Bernardo è diffuso in tutti i continenti. In Sudafrica esiste da oltre 20 anni infatti un club che lo tutela e ne promuove la corretta selezione anche in quel continente.

Nel cinema il San Bernardo è stato spesso protagonista di film anche molto conosciuti, sia per il cinema che per la tv. Il più famoso è senza dubbio Nebbia, fedele amico di Heidi.

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